Alla ricerca del Lambic (2000)
Per la gioia del mio palato (e quello di mia moglie) abbiamo approfittato del ponte appena trascorso per una breve visita a Bruxelles alla scoperta del Lambic.
Le indicazioni che seguiranno non pretendono di essere esaustive: dato il poco tempo a disposizione abbiamo scelto di visitare e/o assaggiare luoghi e produzioni reputate da guide ed esperti come le più interessanti e meno commerciali.
Il marchio forse più venduto è la Belle Vue e so che lo stabilimento di Bruxelles è visitabile. Quello che i non esperti identificano come Lambic – per avere gustato i loro prodotti – è più che altro uno sciroppo alla frutta stucchevole. Cito comunque questo produttore perchè contemporaneamente alle varie birre allo sciroppo di ciliegia, lampone, etc…. esiste una limitata produzione di vera Gueuze (miscele di lambic invecchiato) che sono riportate essere di elevata qualità. Io non sono riuscito a trovarle, comunque sono Belle Vue Selection Lambic e De Neve Gueuze Ongefilterd. (In soldoni: come se una azienda vinicola producesse Castellino e Barolo DOGC)
Il secondo produttore di Bruxelles è il più volte citato Cantillon (56 Rue Gheude – 8.30 – 17.00 chiuso domenica) che produce nel suo vero e proprio “museo vivente” (ragni compresi) una fenomenale Gueuze, acidula e profumatissima, oltre a varie ottime fermentazioni di lambic alla frutta (Kriek alle amarene, Rosé de Gambrinus ai lamponi e Vigneronne all’uva di moscato), anch’esse tendenti all’acidulo ma molto equilibrate nell’aroma.
Al famoso bar-ristorante Spinnekopke (1, place du Jardin aux Fleurs – chiuso la domenica) possono essere bevute alla spina altre due produzioni di Cantillon: il Lambic di due anni e il Faro [NDR: ora non hanno più lambic Cantillon]. Il lambic è particolarissimo e molto lontano dall’idea che abbiamo della birra: acidulo, sgasato, meno profumato della Gueuze; é comunque un ammazzasete fenomenale. Il faro è un lambic addolcito con zucchero di canna scuro e alle caratteristiche del lambic si aggiungono quindi sentori di candito.
Rimanendo a Bruxelles, da citare il bar Zageman (116 rue de Laeken 11.00 – 20.00 chiuso sabato e domenica) [NDR: locale ora chiuso], vero tempio del Lambic. Il posto è ristretto e caratteristico, spesso pieno ed offre una ampia selezione di Gueuze e kriek – circa 45 varietà -. Da segnalare la Gueuze Girardin etichetta Nera.
La capitale del Lambic è comunque Beersel, a 8 km a sud di Bruxelles. Ogni bar del piccolo paese ha in lista più lambic di ottima qualità, ma il punto di riferimento è il Drie Fonteinen (Herman Teirlinckplein 3 – 10.00-24.00 chiuso martedi e mercoledi), bar-ristorante che miscela lambic di vari produttori ed imbottiglia. Dal 1998 ha pure iniziato una propria limitata produzione di lambic (37 hl/anno: penso che qualche homebrewer ci vada vicino!).
Mangiare qui è una esperienza ed i piatti sono quasi tutti a base di lambic (ottimi faraona alla kriek con amarene e i rognoncini al lambic!), ma insuperabili sono le produzioni birrarie: la Gueuze è (per me) la migliore: una Cantillon meno acidula e con un universo di aromi di fiori e frutta che si sprigionano dal bicchiere. La Kriek non è da meno e presso il bar possono essere gustate alla spina il Lambic (di produzione propria) e il Faro, di ottima qualità anch’essi.
Il disponibilissimo titolare ci ha fatto visitare gli impianti di produzione: sono in antitesi totale con Cantillon; la pulizia e sterilizzazione regnano sovrani e la vasca di raffreddamento sul tetto viene esposta all’aria solo per il periodo di “infezione” del mosto. Due strade totalmente differenti per giungere a risultati di elevata qualità.
Sempre a Beersel esistono altri due produttori rinomati: Oud Beersel (Laarheidesstraat 230) [NDR: locale ora chiuso] con un annesso bar in cui possono essere gustate il Lambic alla spina e le Gueuze e Kriek in bottiglia. le Oud Beersel sono produzioni di elevata qualità non inferiori a Cantillon e Drie Fonteinen, ma direi sono per i palati forti: molto acidule, un vero e proprio prodotto tradizionale. La fabbrica apre solo al sabato.
L’altro produttore appena fuori Beersel è Hassens (Vroenenboossrtaat 8 – Dworp) che – purtroppo – non ho potuto visitare (aperto il lunedi e venerdi). In realtà anch’esso è un blender, ossia acquista lambic e li miscela, imbottigliandoli. Non sono riuscito a trovare la loro Gueuze, ma la kriek è per me la migliore che abbia assaggiato (al bar Zageman sopra citato): un ottimo equilibrio di gusto acidulo e di aromi di ciliegie ed amarene.
In conclusione, posso dire che il lambic tradizionale è davvero un prodotto molto particolare, senza compromessi. A molti potrà sembrare troppo aspra da essere imbevibile, ad altri vette inarrivabili di gusto ed aroma, lo champagne della birra. A tutti comunque esorto, in caso di viaggio in Belgio, di provare l’esperienza.
Un saluto,
Davide
(maggio 2000)
Ciao Davide, farei volentieri il tuo stesso tour. Complimenti per la breve ma interessantissima descrizione.
Grazie Lorenzo. Tieni presente l’anno in cui il tour è stato fatto: siamo, birrariamente parlando, di ere geologiche precedenti! 😀
Il report, a leggerlo oggi, sembra un po’ naif, ma esprime bene le emozioni di un novizio che scopre questa bevanda.
Tanto è cambiato da allora, molti locali sono ormai chiusi e soprattutto il lambic non è più una bevanda popolare a rischio estinzione per pochi appassionati; per certi versi è ormai quasi una forma di investimento finanziario, visti i prezzi attuali delle bottiglie!